Sabato 2 Gennaio 2010, a causa di un´intensa mareggiata, il litorale di Punta Ala ha subito ingenti danni. Il fenomeno di erosione della costa si è intensificato notevolmente, portando via in una sola notte, 7 metri di arenile in lunghezza, per 1.20 metri in altezza. E´ scomparsa una duna che delimitava lo Stabilimento Tartana dal Bagno Sporting, che ora non ha più spiaggia, e più che dimezzata l´estensione dei bagni Gymnasium e Bussola. Belmare, Alleluja e Vela hanno anch’essi subito la perdita di metri di arenile. Intervista ad Andrea Bindi, titolare dello stabilimento maggiormente colpito. Il Problema dell´erosione della costa… sta emergendo in tutta la sua criticità e urgenza.
Il Prof. Enzo Pranzini, Università di Firenze, incaricato dalla Provincia per gli studi sulla costa, effettuato un sopralluogo in questi giorni, è rimasto impressionato dall´entità di quanto accaduto. Segue sua intervista sul Tirreno del 4 Gennaio:
Punta Ala. «La situazione è di gran lunga peggiore di quello che pensavo»: e se lo dice un professore universitario tra i massimi esperti in materia, c´è davvero di che preoccuparsi.
La spiaggia di Punta Ala rischia di non esistere più se non si corre subito ai ripari. La violenta mareggiata che ha colpito quel tratto di costa nella notte del primo dell’anno ha mangiato letteralmente metri e metri di sabbia. Il fatto grave è che oltre a questo si è creato un dislivello di circa due metri, dislivello che difficilmente potrà essere riempito.
Ieri mattina il sopralluogo del professor Enzo Pranzini – docente del dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Firenze, responsabile del progetto finanziato dalla Provincia di Grosseto in merito al riequilibrio di quel tratto di costa – proprio al bagno Sporting, lo stabilimento maggiormente danneggiato dalla mareggiata. Un sopralluogo che ha sottolineato ancora di più la gravità della situazione.
«Speravo che i danni fossero meno gravi – spiega il professor Pranzini – la situazione è peggiore di quanto mi aspettassi. Serviranno risorse molto più consistenti rispetto a quelle messe a disposizione dalla Regione, si deve dare una configurazione diversa a questo tratto di costa, creare cioè trenta quaranta, metri di spiaggia, spazio tale a garantire la dissipazione dell’energia delle onde, affinché esse non arrivino a battere contro le dune. Qui non si tratta solo di un danno relativo a uno stabilimento balneare, il pericolo è quello che oltre alla spiaggia sparisca il sistema costiero, le dune e la vegetazione, è l’ambiente gravemente a rischio. Noi avevamo proposto all’inizio una soluzione che però andava fuori budget. Adesso quel progetto deve essere riconsiderato dalla Regione, altrimenti potrebbe veramente scomparire uno dei tratti più belli della costa Toscana».
Parole che non lasciano molti dubbi: servono urgentemente finanziamenti per ripristinare le condizioni ottimali, altrimenti la spiaggia, le dune, la pineta di Punta Ala non esisteranno più.
«La situazione continua ad essere tragica», dice da parte sua Andrea Bindi, proprietario del Bagno Sporting. «Niente è cambiato da ieri (sabato, ndc), mentre le altre volte la spiaggia tornava almeno in parte ad essere quella di prima. Il mio bagno è quello maggiormente danneggiato, ma la situazione è grave anche per gli altri stabilimenti. Le dichiarazioni del presidente della Provincia, Marras, mi hanno fatto molto piacere. Ma la speranza è che oltre alle parole si attivino subito degli interventi per ripristinare la situazione».